Jazz

Il Jazz raccontato da Sara Berni. Nella foto live con Q&A Project, la sua musica originale, al Load District Studio di Roma
Foto di Fabrizio Iozzo

Una delle cose che mi ha colpito di più nella vita è stata la frase di un collega contrabbassista che conobbi ad una sessione di prove per una nuova band Jazz.

“Sei la cantante non Jazz più Jazz che io conosca”.

Questa frase avallò la percezione di me che avevo sempre avuto e sentito profondamente, senza avere mai il coraggio di pronunciarla.

Negli anni avevo coltivato una ricerca non certo canonica di quello che voleva essere la summa, in un linguaggio unico e personale, contaminato da tutti gli stili che avevo amato di più e che mi avevano incuriosito, tanto da non poterne tralasciare alcuno.

Può una cantante “crossover” definirsi “Jazz”?

Tecnicamente no.

Ma in pratica, cos’è il Jazz??

Il Jazz è bellezza. Il Jazz è padronanza della melodia e dell’armonia per staccarsi drasticamente nell’ improvvisazione. Il Jazz è l’estremo gioco sul tempo, è ritmo che muta, si perde e cambia. Il Jazz è la voce che diventa strumento e in questo riconoscimento trova un nuovo spazio e una nuova dignità.

Il Jazz è autenticità all’estremo che arriva a varcare i confini di ciò che è “corretto” per esprimere ciò che è reale. Il Jazz è l’espressione melodiosa a volte, confusionaria e urlante altre, del momento presente di ogni cantante, di ogni musicista che lo sposa.

Il Jazz è la voce della sofferenza nera che si mischia a quella bianca, è l’evoluzione e la contaminazione delle radici della musica nera. E’ la commistione di generi che si evolve in una sintesi nuova e che quindi in questa unione non può che diventare accoglienza.

Questo è il suo futuro, ciò che vedo e ciò che sta già accadendo, a tutte le cantanti, che come me, sono pensate Jazz, “sentite” Jazz, animate dal Jazz, colorate dal Jazz, e Jazz non sono.

Tecnicamente.

Ma il Jazz è il superamento della tecnica e dei limiti. Ed è proprio in quel punto che lo incontro io.

Ed è in quel punto che incontro chi, come me, lo ama profondamente.

E in lui mi riconosce.